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venerdì 27 aprile 2012

A Roma se vivi sei uno sciacallo, altrimenti sopravvivi

Qualsiasi cosa combini a Roma, c'è qualcuno dietro di te che sta cercando di sfruttare il tuo movimento. I primi eroi della città sono i notai, se sposti un centesimo, loro ne vogliono una lauta parte, guadagnano almeno un milione di euro, ma non ti guardano mai in faccia quando sparano parcelle surreali per scribbacchiare un foglio e perdere tempo con te il meno possibile. Stessa cosa vale per gli avvocati che come poggi il culo sulla sedia, già sanno in quale tasca hai il portafogli, stiamo in crisi e allora ci sono gli sfratti e loro per conciliare te e il proprietario si beccano quasi i soldi di un affitto intero complicando ancora la tua situazione perché se già eri in difficoltà prima, come sarai adesso con un ulteriore affitto sul grappone? Frega un cazzo a loro, tutti in causa e via in tribunale per giustificare una parcella grassa e viziosa, perversa nella cinicità. Non credo che sorridano mai, almeno questa soddisfazione. Allora che pensi? Basta con gli affitti, proviamo a comprarci casa e che fare? Chiedere un mutuo e cercare una casa. Il mutuo te lo danno se ci caricano sopra miliardi di spese, assicurazioni e soprattutto tassi fantascientifici, te dici anche sì tanto lo spalmi fino a quando morirai. Ma poi che succede? Vai a vedere casa e c'è un agente immobiliare che per farti fare un giretto e imbastirti del sogno che vivrai dentro quelle mura, ti impone di mollare a lui una provvigione, una stecca, di almeno il quattro percento, in una vendita non si parla di decine di migliaia di euro, ma di centinaia e quindi il signore che ha il mandato dal proprietario si becca venti, trenta, quaranta, cinquanta, centomila euro per farsi un giretto di casa un paio di volte a settimana fino a quando non arriva il pesce giusto che casca nella rete. E sono tanti, e siamo tanti, perché la vita è uguale per tutti e viviamo insieme a Roma e vorremmo un pò di pace, dopo il frastuono quotidiano della città. Quel pesce che è stato catturato poi deve passare per il notaio che si sfrega le mani e solo per muovere un unghia aggiunge zeri alla cifra perché più soldi sposti e più ne vuole lui, anzi, più ne vogliono tutti, visto che ROMA E' IN MANO AGLI STRONZI e il resto della popolazione sopravvive perché il romano ha spirito di adattabilità e ironizza sui problemi, anche se poi la notte non dorme e qualche giorno finisce dalla madama (in carcere) per aver reagito a uno di quelli che ti trattano come un oggetto dispensa denaro per poi usarti come fonte per viaggi che poi appenderanno in ufficio attraverso squallide foto, che sembrano cartoline, per il proprio ego quando non c'è un pollo da spolpare fino all'osso. Sono loro che vivono bene a Roma, tutti gli altri ripeto sopravvivono e ti addossano un risentimento e una negatività che li contraddistingue come il male che fanno con normalità al prossimo e ti mettono un senso di angoscia per il futuro, che se ne hai troppi d'incontri nefasti, rischi di cadere in paranoia e non riprendetti più e questo ti costerebbe tantissimo perché più sei debole e più sei spolpabile, più sei senza soldi e più ti possono torturare a loro piacimento. Tanto da qualche parte, sanno che li trovi. Da qualche parte i maledetti soldi escono sempre, ma finiscono sempre nelle stesse tasche. Hanno visi abbronzati e occhi vitrei, vestiti su misura e scarpe lucidate, ma se gli levi quel risentimento che ti addossano, NON CONTANO UN CAZZO. E' questo il loro modo di stare al mondo.
Allora sai che si fa? Si va a fare un giro al mercato, così di quegli stronzi ne becchi pochi e sali sulla stessa barca delle persone che sopravvivono, che sorridono e scambiano due chiacchiere senza nessun interesse dietro. Vendono verdura a un euro al chilo, i gamberoni a dieci e il pane te lo fanno prima assaggiare. QUESTO E' IL MONDO CHE VORREI PER ROMA.

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