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lunedì 10 ottobre 2011

Italienato - L'Italia è una Smart che ti sorpassa a destra

E' capitato di uscire stamattina. La tramontana intonava un vento freddo, come un canto di avvoltoi intorno a un agnellino in difficoltà. Roma è dei mezzi a due ruote ed io in primis. Ero fermo al semaforo, davanti a me una grossa monovolume attendeva il verde come la Smart dietro di me che, arrivato il colore del via, già tentava non sa quale manovra per superare essendo una strada del centro a una corsia e invasa da auto sul marciapiede in ovvio divieto di sosta. Mi spostavo a sinistra per andare oltre in qualche modo alla monovolume. La Smart tentava la stessa cosa a destra, dovrebbero averglielo insegnato quando ha preso la patente che è vietato. Insomma riusciva nella pericolosa impresa. La donna di mezza età alla guida della monovolume suonava il clacson per chiarire il torto subito. Sono stato mangiato dalla curiosità di vedere chi fosse alla guida della piccola vettura insolente. Il pilota era un viso pulito, sbarbato, in giacca e cravatta che allo sguardo di collera della donna rispondeva con un alzata di mani con le palme al cielo e un atteggiamento che intendeva: cosa ho fatto di male? Questa è l’Italia ipocrita che distrugge la penisola. Prima fanno come vogliono e se qualcuno prova a condannarli, loro rispondono con uno sguardo falso e smarrito e ti chiedono a te una verità che loro sanno benissimo ma che ignorano in virtù degli affari loro e della cattiva educazione civile e sociale che dipende dai genitori, ma anche da chi ci rappresenta, soprattutto se ha i mezzi per fare del suo pensiero uno spot a reti unificate. E’ un lunedì e anche io ho fatto la barba e sulle note della tramontana ho intonato anche io qualcosa all’arrogante sbarbatello, in pratica ho risposto per la donna in un gergo che a Roma capiscono tutti: hai sorpassato a destra… cojone! Ho strillato occhi contro occhi, rabbia per gli incivili contro freddo menefreghista distacco. Ho atteso che abbassasse il finestrino per spiegargli le motivazioni di un gesto tanto incivile quanto motivato, il mio, ma non lo ha fatto. Mi sono fermato per vedere se accostava, ma si bloccava dietro di me. Ecco l’Italia degli ipocriti, codarda e meschina, abietta e capace dei peggiori soprusi, che però quando è l’ora di regolare i conti, se la fa sotto, e cerca di diventare vittima di se stessa, in cerca di qualcosa che nessuno gli potrà mai dare: la dignità e il rispetto verso se stessi. Ho dato tutto gas e sono scappato verso i miei impegni. Lo sbarbato ci penserà su un attimo e poi tornerà a fare come gli pare.

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