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mercoledì 9 maggio 2012

Inps - come uscirne vivi

Stamattina mi è toccata l'Inps, il rinomato istituto per le pensioni che dicono non darà più le pensioni ma chissà quando e chissà come, perciò ogni onesto contribuente che fa? Continua a versare, mazzate di blocchetti di soldi che escono e vanno in quelle casse bucate invece di restare nelle tasche cucite, per magari servire per una buona cena di pesce, una piccola vacanza o anche un massaggio orientale di mezz'ora.
Sono arrivato col motorino e nel posto per i motocicli c'erano tutte auto parcheggiate a lisca, ma non era il massimo, quello invece era le auto parcheggiate davanti all'entrata oltre la striscia gialla e il marciapiede. Sono sgattaiolato tra i mezzi in un pertugio fortunato e ho scovato un triangolo d'oro tra due auto e il marciapiede.
Ho preso un numero per quelli (stronzi) come me alle 10.17 e recava la cifra di 87 e in automatico ho alzato gli occhi e stavano al 22. Mi hanno ricevuto alle 13.00 e non sono riuscito a cavare un ragno dal buco e soprattutto dovrò pagare e chissene non mi aspettavo di più di una conferma. Lo Stato è dalla parte dello stato delle cose attuali e vallo a spiegare i cazzi tuoi dei problemi che hanno comportato uno scompenso, un disavanzo, una morosità, e poi a chi lo spieghi?
Pazienza mi accontento delle tante persone che ho conosciuto, tutte alle prese con cartelle esattoriali, errori di calcolo e con il mio stesso sguardo rassegnato, di un'umanità che credevo sconosciuta ai più. Invece c'è da fare e l'Italia è così, però quando apri la bocca e scambi due chiacchiere col vicino, scopri che non sei il solo (stronzo) a subire lo schiacciasassi statale e ognuno porta pazienza...

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